8 feb
2017

Detrazioni fiscali per il fotovoltaico, guida 2017

DETRAZIONI FISCALI PER IL FOTOVOLTAICO, LA GUIDA PER IL 2017

Anche per il 2017 tutti coloro che vogliono installare il fotovoltaico sul tetto della propria casa possono usufruire delle detrazioni fiscali: il cosiddetto Ecobonus, infatti, è stato prorogato di un ulteriore anno, con legge di Bilancio approvata dal Senato il 7 Dicembre 2016.

Per gli impianti fotovoltaici, per i sistemi di accumulo e per le ristrutturazioni in genere, i criteri per accedere allo sgravio fiscale in vigore per il 2017 non hanno avuto sostanziali cambiamenti rispetto a quelli vigenti fino a ieri. La cosa utile da sapere è come fruirne e come sfruttare il meccanismo a nostro favore per rendere più conveniente l’investimento fotovoltaico.

La cosa certa è che se vuoi ristrutturare l’abitazione dove vivi, se vuoi produrre la “tua” energia sfruttando il tetto di casa, se vuoi aumentare la tua indipendenza dalla rete Enel, puoi approfittare di un ulteriore anno di agevolazioni fiscali: fotovoltaico, sistemi di accumulo, ma non solo.

L’impianto fotovoltaico ed i sistemi di accumulo, per beneficiare della detrazione fiscale 50 per cento, devono essere installati principalmente per far fronte ai propri consumi domestici o a quelli del proprio condominio. Sono escluse dalla detrazione fiscale, dunque, le aziende e tutte le società commerciali.

Il massimale di spesa detraibile per questo tipo di detrazione è di 96 mila euro.

In cosa consiste lo sgravio fiscale 50%? Per quali lavori viene riconosciuto? Chi ne può usufruire? Con quali modalità? E quanto può farci risparmiare?

Ecco una utile guida per fare il punto sulle detrazioni fiscali nel 2017.

 
Cos’è una detrazione fiscale Irpef

E’ importante intenderci subito su una cosa: le detrazioni fiscali non sono degli “sconti”  applicati all’acquisto di beni o servizi, non sono “sconti” sull’iva, non sono nemmeno “incentivi statali” (almeno come fino a ieri eravamo abituati a pensarli).

La detrazione fiscale 50% è un meccanismo fiscale che consente di recuperare nel tempo una parte delle spese sostenute per l’acquisto di un bene o servizio. Nel nostro caso parliamo di acquisto o installazione di un impianto fotovoltaico, di un sistema di accumulo o di interventi per la ristrutturazione di una casa, di un condominio o di altro edificio abitativo.

 
Come funziona il meccanismo della detrazione fiscale.

Una piccola premessa “tecnica” è d’obbligo per capire il meccanismo delle detrazioni per gli impianti fotovoltaici.

Senza entrare troppo nel merito, ecco come funziona a grandi linee il meccanismo delle detrazioni fiscali:

1)    Acquisto un bene o un servizio da un professionista.

2)    Pago con bonifico indicando l’apposita causale (le banche hanno in genere un modello “ad hoc” per le detrazioni fiscali).

3)    In sede di dichiarazione dei redditi dichiaro all’Agenzia delle Entrate le spese sostenute presentando le fatture ed i relativi bonifici di pagamento.

4)    Nei successivi 10 anni potrò detrarre dall’Irpef dovuta una quota delle spese sostenute. La detrazione è ripartita, infatti, in 10 quote annuali di pari importo.

 

Vediamo di chiarire.

Cosa è l’Irpef? L’Irpef è l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche.
Ogni persona che ha un reddito annuale è tenuto a pagare ogni anno questa imposta. L’Irpef viene infatti pagata, ogni anno, sulla base dei redditi percepiti da ogni contribuente. E’ quindi una tassa proporzionale al reddito. Un Irpef del 27%, che grava, per esempio, su un reddito lordo di 28 mila euro, corrisponde a circa 7.500 euro. Ciò significa che ogni contribuente che guadagna in un anno 28 mila euro lordi dovrà pagare circa 7.500 di imposte. La detrazione fiscale va a “compensare” una parte di questa imposta e, di fatto, si configura come se fosse uno sconto fiscale ripartito in 10 anni.

 

Un esempio ci aiuta chiarire il concetto.

Se nel periodo in cui è valida la detrazione (cioè entro il 31 dicembre 2017) spendo 7 mila euro per un impianto fotovoltaico, con la detrazione fiscale 50% posso “portare in detrazione” il 50 per cento dei costi.

Nel caso specifico posso detrarre 3.500 euro in 10 anni. Cioè il 50% del costo dell’impianto. Queste 3.500 euro di detrazioni fiscali vengono ripartite in 10 quote annuali di pari importo. Significa, cioè, che la mia detrazione sarà di 350 euro l’anno per 10 anni. Cosa significa “portare in detrazione”? Significa che per i successivi 10 anni avrò uno “sconto fiscale” sull’imposta Irpef che devo pagare in proporzione al reddito percepito. In questo caso specifico questo “sconto fiscale” equivale a circa 350 euro l’anno per 10 anni.

Per dirla ancora più semplice: se pago l’impianto fotovoltaico 7 mila euro, 3.500 euro mi vengono “restituiti” in 10 anni sotto forma di sconto fiscale.

 
Perchè con la detrazione fiscale anche nel 2017 l’impianto fotovoltaico costa la metà

Anche per il 2017 lo sgravio fiscale di cui beneficia chi installa il fotovoltaico (o un sistema di accumulo) permette, di fatto, di pagare la metà. Si tratta di uno “sconto fiscale” che permette ad ogni contribuente di compensare dalle tasse la metà dei costi sostenuti per l’impianto.

Se in condizioni normali, dunque, un impianto fotovoltaico da 7 mila euro viene ammortizzato in 7-9 anni, con le detrazioni fiscali il conto economico dell’investimento vede quasi dimezzare i tempi di recupero delle spese. A “conti fatti”, dunque, il fotovoltaico, grazie alle detrazioni fiscali del 50%, costa la metà ed i tempi di rientro dell’investimento possono essere dimezzati, ridotti anche fino ai 4 anni. Come ben sappiamo, tuttavia, i fattori che fanno del fotovoltaico un investimento più o meno conveniente non sono solo i costi di installazione, ma anche le modalità di utilizzo dell’impianto, l’ottimizzazione dell’autoconsumo, luogo e caratteristiche dell’installazione, la qualità dei pannelli,  dell’inverter, ecc...

 
Lo sgravio fiscale è per chi installa il fotovoltaico, ma non solo.

Una cosa utile da sapere è che la detrazione fiscale del 50%, da non confondere con quella del 65%, è rivolta non solo alle famiglie (e condomini) che mettono il fotovoltaico sul tetto della propria abitazione, ma anche a coloro che vogliono effettuare interventi di ristrutturazione e riqualificazione della propria casa.

Le detrazioni fiscali 50 per cento sono riconosciute, oltre che per il fotovoltaico ed i sistemi di accumulo, per:

●     tutti gli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e ristrutturazione di edifici residenziali,

●     tutti gli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e ristrutturazioni di parti comuni condominiali, singoli appartamenti e loro pertinenze,

●     interventi di realizzazione di autorimesse, posti auto o garage pertinenziali alle abitazioni,

●     interventi per eliminare barriere architettoniche,

●     installazione di antifurti, rinforzi a finestre o cancelli, videosorveglianza e simili,

●     interventi per l’adozione di misure antisismiche (per questo tipo di interventi, dal 2017 la detrazione, anzichè essere ripartita in 10 anni, è ripartita in 5 anni ed aumenta l’aliquota in base al tipo di intervento).

●     interventi di bonifica dall’amianto, ecc..

Una lista esaustiva si trova sul sito dell’Agenzia delle Entrate e, in ogni caso, il massimale detraibile è pari a 96 mila euro.
 
Cosa bisogna fare per poter usufruire della detrazione fiscale 50%

Negli ultimi anni le procedure per beneficiare dello sgravio fiscale sono state semplificate e ridotte. Non è più necessario mandare documentazione al centro operativo dell’AAEE di Pescara e non bisogna più chiedere di separare in fattura i costi di manodopera da quelli di fornitura.

Per beneficiare della detrazione bisogna solo presentare con la dichiarazione dei redditi le fatture dei lavori ed i bonifici di pagamento, da fare attraverso gli appositi moduli messi a disposizione dalla propria banca. I bonifici, infatti, per essere validi ai fini della detrazione, devono indicare in causale l’esplicito riferimento alla normativa che prevede la detrazione fiscale, devono indicare il Codice Fiscale del beneficiario della detrazione ed il codice fiscale o Partita Iva dell’impresa che effettua i lavori.

Se si vuole ripartire la detrazione fiscale con altre persone, per esempio un coniuge, il bonifico deve riportare anche il codice fiscale degli altri beneficiari.

Nello specifico, ciò che occorre conservare ed esibire in caso di richiesta da parte dell’agenzia delle entrate sono:

●     i dati catastali che identificano l’immobile oggetto dei lavori,

●     eventuale atto di proprietà dell’immobile,

●     ricevute di pagamento delle imposte comunali (se dovute),

●     se si tratta di condominio, c’è bisogno della delibera condominiale in cui si approvano i lavori e della tabella millesimale  di ripartizione delle spese,

●     se si tratta di un appartamento in affitto, c’è bisogno della dichiarazione di consenso ai lavori del proprietario,

●     eventuali autorizzazioni comunali,

●     eventuale comunicazione all’Asl (solo nei casi in cui il cantiere lo prevede)

 

Un’ultima nota che riguarda i bonifici di pagamento per le detrazioni fiscali riguarda la ritenuta d’acconto dell’8%. La ritenuta d’acconto non riguarda il cliente, ma la banca che effettua il bonifico: se il cliente fa un bonifico di 7 mila euro all’impresa seguendo i criteri per accedere alle detrazioni, la banca (o la posta) è tenuta a trattenere l’8% dell’importo come “ritenuta d’acconto”. Nel caso specifico l’impresa riceverà 560 euro in meno che andranno poi in compensazione con tutti i suoi conteggi fiscali.

 
Chi può beneficiare dello sgravio fiscale per il fotovoltaico

Come già accennato la detrazione fiscale 50% per il fotovoltaico non è fruibile da imprese commerciali, aziende o attività economiche. Il fotovoltaico ed il sistema di accumulo, per essere detraibile, deve essere installato per far fronte ai bisogni energetici della propria abitazione o condominio.

I professionisti che utilizzano un immobile ad uso promiscuo casa-lavoro possono detrarre solo la metà del “consueto” 50 per cento.


La detrazione del 50 per cento non è da confondere con la detrazione del 65%, ecco le differenze.

Quando si parla genericamente di “Ecobonus” per il risparmio energetico, spesso si fa abbastanza confusione tra i due tipi di detrazione fiscale: quella del 50%, riservata alle ristrutturazioni ed al fotovoltaico, e quella del 65 per cento rivolta invece a chi effettua interventi per il risparmio e l’efficientamento energetico.

Indicativamente, come già scritto sopra, la detrazione 50 per cento è fruibile per interventi di:

●     ristrutturazione degli edifici,

●     per gli impianti fotovoltaici,

●     per i sistemi di accumulo associati al fotovoltaico,

●     per tutti i lavori di anti-sismica,

●     per lavori di abbattimento delle barriere architettoniche,

●     per interventi di protezione contro i furti,

●     per rifacimento impianti elettrici, ecc..

 

Una lista indicativa la trovi qui sopra, la lista esaustiva la trovi sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

La detrazione fiscale del 65 per cento, invece, è riconosciuta indicativamente per tutti gli interventi di:

●     riqualificazione energetica degli edifici,

●     interventi sull’involucro edilizio (cappotti esterni,...),

●     rifacimento dei serramenti,

●     realizzazione di schermature solari,

●     rifacimento di impianti di riscaldamento e di condizionamento,

●     ottimizzazione degli impianti di climatizzazione (tra cui le valvole termostatiche e simili),

●     installazione di caldaie e condensazione,

●     installazione di pompe di calore, ecc..

 

Si tratta, in definitiva, di tutti quegli interventi che migliorano l’efficienza energetica degli edifici e che permettono di certificare il miglioramento dell’indice di prestazione energetica.

Anche la lista esaustiva di tutti gli interventi oggetto di detrazione al 65% la si trova sul sito dell’agenzia delle entrate.

© 10 Gennaio 2017 by Andrea Scuderi

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